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Malattia da graffio dei gatti

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Come è stato già evidenziato in un’altra guida il comportamento del “graffiare” dei gatti  è un comportamento innato.  Il gatto graffia mobili e oggetti per un'esigenza innata di “farsi le unghie”, di affilarsele e ancora per un bisogno di “marcare” l’oggetto, affermandone il possesso. Ma perché  graffia le persone, anche la sua padrona?  Escludendo i graffi fortuiti, fatti in situazione di gioco, diciamo  che i felini in genere, spesso e volentieri, non amano essere molestati,  né essere fatti oggetti di  coccole troppo prolungate nel tempo.  Ad un certo punto  mostrano segni d’insofferenza.  Prima di  dire “basta”, ovvero di aggredire e graffiare,  il nostro gatto  c’invia dei messaggi corporei.

Basterà  apprendere a decifrarli per evitare di essere aggrediti.  Se lo vedi con le orecchie appiattite all’indietro,   o che agita nervosamente la coda, tenendola all’ingiù, se senti dei brontolii,  lascialo in pace, non infastidirlo oltre.  Se insisti e lo sfidi…  tieniti allora la tua dose di graffi!! Attenzione però a questi graffi!!  Esiste la cosiddetta “malattia da graffio da gatto”, una malattia  dovuta  ad un microrganismo, chiamato Bartonella hansela. Esso è presente nella saliva del gatto. Quando il nostro felino ci graffia o ci morde, se è infetto, ci trasferisce questo microrganismo. Ma che c’entrano le unghie con la saliva? Il gatto, come saprai, è portato, durante la giornata, a lavarsi, leccandosi appunto le zampette. In questo modo le unghie vengono contaminate dalla saliva. Ma  la contaminazione delle unghie può avvenire anche nel momento in cui il gatto, a causa delle pulci, è costretto a grattarsi. Devi sapere che sono proprio le pulci i diffusori, da gatto a gatto, del microrganismo della malattia da graffio.  Il felino, una volta contaminatosi, diventa portatore sano per tutta l’arco della sua vita. In lui la malattia è del tutto asintomatica e l’infezione è assai modesta. 

Prevenzione

Come possiamo prevenire la malattia? Se si ha un gatto in casa è bene ricorrere, al bisogno, agli antiparassitari e portarlo con una certa frequenza dal veterinario.  Se in casa sono presenti dei bambini, è buona norma insegnare loro a lavarsi le mani con un sapone antibatterico, dopo aver giocato o accarezzato il proprio  gatto. Quando poi si viene graffiati o morsi oltre a lavarci, come già detto, disinfettiamo la zona con acqua ossigenata.  

Sintomi

Il primo segno evidente della presenza della malattia da graffio  si ha in un arco di tempo che varia dai 3 ai 10 giorni dall’evento del  graffio e del morso ricevuti.  Nell’area colpita si potrà cominciare a notare un gonfiore  e un arrossamento, nonché una bolla rossa con pus, del tutto simile a quella che si forma a seguito di una puntura d’insetto.  Potrà essere presente  anche  una febbre non troppo alta ( 37,5°-38° C). Dopo una settimana  subentreranno sintomi come  mal di testa, stanchezza, affaticamento, mancanza di appetito e non ultimo ingrossamento dei linfonodi delle braccia, del collo o della testa, a seconda della zona  interessata dal graffio o dal morso.

Decorso della malattia

In genere il decorso è benigno e la malattia, pur in caso di presenza di febbricola, si evolve spontaneamente, anche se non in tempi brevi. Per la risoluzione definitiva potranno occorrere  infatti  da uno a quattro mesi. Altre volte invece, e più precisamente in soggetti che hanno deficit  immunitari (attenzione  in special modo ai bambini!), si possono presentare delle complicazioni, rappresentate da persistente febbre alta, da infezioni a livello di  fegato, di milza  o di polmone. Comunque è  sempre preferibile che alle prime manifestazioni, anche se insignificanti, si consulti il medico di famiglia.  Egli, attraverso esami del sangue, potrà accertare la presenza o meno della malattia da graffio di gatto e prescrivere le cure del caso.
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